Ingegneria chimica: cos’è e a cosa serve
6 Settembre 2024
ingegneria chimica

Se ti sei mai chiesto cosa c’è dietro la produzione di medicinali, materiali avanzati o combustibili, l’ingegneria chimica potrebbe essere la risposta. Come puoi intuire dal nome stesso, si tratta di una disciplina che combina la chimica con l’ingegneria per risolvere problemi pratici e creare prodotti che utilizziamo quotidianamente.

Ovviamente, però, l’ingegneria chimica non è “solo” questo: è una delle aree che sta guidando l’innovazione tecnologica e sostenibile del futuro. Questo perché questa branca dell’ingegneria è fondamentale per lo sviluppo di nuove tecnologie e processi, che vanno dalla produzione industriale all’energia pulita, fino alla riduzione dell’impatto ambientale. Gli ingegneri chimici progettano e ottimizzano processi che rendono possibile la produzione di beni su larga scala, migliorando l’efficienza e riducendo al minimo gli sprechi.

In questo articolo, ti spiegheremo chi è e cosa fa l’ingegnere chimico, quali sono le sue principali applicazioni e perché questa disciplina è così importante oggi. Iniziamo subito.

Cos’è l’ingegneria chimica?

L’ingegneria chimica è la disciplina che unisce i principi della chimica con quelli dell’ingegneria per progettare, sviluppare e ottimizzare processi industriali che trasformano materie prime in prodotti utili.

Si tratta di una scienza applicata che ha come obiettivo quello di rendere i processi chimici efficienti, sicuri ed economici, con un’attenzione particolare alla sostenibilità e alla riduzione degli impatti ambientali. Le radici dell’ingegneria chimica risalgono alla fine del XIX secolo, quando la rivoluzione industriale portò alla necessità di trasformare la chimica da una scienza sperimentale a una scienza applicata su larga scala.

I pionieri dell’ingegneria chimica svilupparono tecniche e strumenti che hanno permesso di ottimizzare i processi produttivi, dando vita a questa disciplina. Da allora, l’ingegneria chimica ha giocato un ruolo chiave in settori come la produzione di energia, la farmaceutica e l’industria alimentare. A differenza della chimica pura, che si focalizza sullo studio delle reazioni chimiche e delle proprietà delle sostanze a livello teorico, l’ingegneria chimica si concentra sull’applicazione pratica di questi principi.

A cosa serve l’ingegneria chimica?

L’ingegneria chimica ha un ruolo fondamentale in molti settori. Ad esempio, questa disciplina è indispensabile per realizzare prodotti di uso comune come combustibili, farmaci, alimenti, plastiche e molto altro ancora. Uno degli ambiti più importanti in cui l’ingegneria chimica si distingue è la produzione industriale. Qui, gli ingegneri chimici progettano impianti e sistemi per la produzione di materiali su larga scala, come plastica, metalli raffinati o prodotti petrolchimici. Sono anche responsabili della sicurezza e dell’ottimizzazione di questi processi, minimizzando il consumo di energia e riducendo al minimo l’impatto ambientale.

E ancora, nel campo della farmaceutica, l’ingegneria chimica ha un grande impatto nei processi disviluppo e produzione di nuovi farmaci. Anche il settore energetico dipende dagli ingegneri chimici, che lavorano per migliorare la produzione di combustibili fossili e sviluppare fonti di energia rinnovabile come i biocarburanti. Nel settore alimentare, invece, gli ingegneri chimici sviluppano tecniche per trasformare e conservare alimenti, garantendo sicurezza e qualità. In ambito ambientale, si occupano di progettare tecnologie per il trattamento delle acque e la riduzione delle emissioni inquinanti, contribuendo alla protezione dell’ecosistema.

Cosa fa un ingegnere chimico?

Ora che abbiamo visto che cosa tratta questa disciplina, passiamo invece alla figura professionale che se ne occupa, ovvero l’ingegnere chimico.

Il suo lavoro principale consiste nella progettazione, sviluppo e ottimizzazione di processi chimici che trasformano materie prime in prodotti finiti, come plastica, farmaci, carburanti e cibo. In altre parole, questi professionisti fanno in modo che i processi industriali siano efficienti, sicuri e rispettino gli standard ambientali. Una parte essenziale del lavoro di un ingegnere chimico è la progettazione e ottimizzazione di impianti produttivi. CIò si sostanzia nello sviluppo di nuove tecnologie o il miglioramento di quelle esistenti, al fine di aumentare la produttività e ridurre i costi e l’impatto ambientale. Gli ingegneri chimici si occupano anche di testare e monitorare gli impianti, assicurandosi che funzionino correttamente e in sicurezza.

Un’altra importante responsabilità è la risoluzione di problemi tecnici. Infine, l’ingegnere chimico collabora con team multidisciplinari e deve spesso garantire che i progetti rispettino le normative di sicurezza e ambientali, oltre a soddisfare gli obiettivi economici e produttivi dell’azienda.

Quali sono le competenze richieste per diventare ingegnere chimico?

Se stai pensando di diventare ingegnere chimico, ci sono diverse competenze di cui avrai bisogno per svolgere al meglio questa professione. Dal punto di vista tecnico, devi avere una solida padronanza della chimica, della fisica e della matematica. Queste discipline sono alla base del lavoro quotidiano di un ingegnere chimico, perché servono per comprendere e ottimizzare i processi chimici complessi e per progettare impianti e macchinari.

La conoscenza di tecniche di simulazione, analisi dei dati e gestione dei rischi è altrettanto importante, così come l’uso di software specialistici per la modellazione e la progettazione di processi industriali. Oltre alle competenze tecniche, le soft skills sono altrettanto importanti. La capacità di problem-solving ti permetterà di affrontare le sfide tecniche quotidiane in modo efficace, mentre la comunicazione è fondamentale per collaborare con team multidisciplinari e spiegare soluzioni complesse a non addetti ai lavori. Il lavoro di squadra è altrettanto importante, dato che come abbiamo detto, gli ingegneri chimici lavorano spesso con altri ingegneri, scienziati e professionisti del settore.

Per acquisire una formazione tecnica impeccabile e accedere alla professione, dovrai intraprendere un percorso accademico in ingegneria chimica e concludere il tuo ciclo di studi con una laurea.

Laurea in Ingegneria Chimica: percorsi di studio

Per diventare ingegnere chimico, il percorso di studi inizia con una laurea triennale in ingegneria chimica, durante la quale acquisirai le basi fondamentali in materie come chimica, fisica, matematica e termodinamica. Dopo aver conseguito la triennale, per completare la tua formazione, dovrai iscriverti ad una laurea magistrale, che ti permette di approfondire le competenze tecniche e scientifiche in settori specifici come l’ingegneria dei materiali, l’ingegneria ambientale, o l’ingegneria chimica applicata all’industria farmaceutica o energetica.

Dopo aver completato la laurea magistrale, puoi ulteriormente arricchire il tuo profilo professionale con una specializzazione o un master. Ci sono diversi master (anche online) per completare la tua formazione, in discipline come ingegneria chimica applicata, ingegneria dei materiali avanzati, nanotecnologie, energie rinnovabili o gestione dei rischi industriali.

Sbocchi lavorativi di un ingegnere chimico

Come abbiamo detto, un ingegnere chimico può lavorare in tantissimi settori, dal farmaceutico all’alimentare. Entrando nel dettaglio degli sbocchi lavorativi di ingegneria chimica, possiamo dire che un professionista che intraprende questo percorso può lavorare sia come dipendente che come libero professionista in:

  • Industria chimica, occupandosi della progettazione e gestione di impianti chimici per la produzione di sostanze chimiche e materiali;
  • Industria farmaceutica, attraverso lo sviluppo di nuovi farmaci, ottimizzazione dei processi produttivi e controllo della qualità;
  • Energia e ambiente, con la gestione e sviluppo di tecnologie per la produzione di energia rinnovabile, trattamento dei rifiuti e riduzione delle emissioni;
  • Industria alimentare, mediante ottimizzazione dei processi di produzione, conservazione e sicurezza alimentare;
  • Industria petrolchimica, occupandosi della lavorazione di petrolio e gas, progettazione di raffinerie e gestione di impianti petroliferi;
  • Ricerca e sviluppo, per lavorare in laboratori di ricerca per innovare nuovi materiali, prodotti chimici e tecnologie sostenibili;
  • Ingegneria dei materiali, attraverso lo sviluppo di nuovi materiali avanzati per settori come l’elettronica, la costruzione e l’aerospaziale;
  • Consulenza ingegneristica, occupandosi di gestire e erogare consulenze per migliorare l’efficienza dei processi produttivi e ridurre l’impatto ambientale delle aziende.

Se ti interessa l’ingegneria e vuoi conoscere le opportunità di studio di questa disciplina, dai un’occhiata alle lauree online in ingegneria disponibili: compila il form per saperne di più.

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Credits Immagine: DepositPhotos / fotoevent.stock

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