La certificazione energetica degli edifici è un documento ufficiale che valuta e classifica l’efficienza energetica di un immobile. Viene rilasciata da un tecnico abilitato e attribuisce una classe energetica all’edificio, che va dalla classe A4, la più efficiente, fino alla classe G, la meno performante. Questa classificazione si basa su diversi parametri, come il sistema di riscaldamento, l’isolamento termico e la qualità degli impianti.
L’importanza della certificazione energetica sta nella possibilità di migliorare l’efficienza energetica dell’edificio, riducendo i consumi e, di conseguenza, i costi in bolletta. Oltre al risparmio economico, contribuisce alla sostenibilità ambientale, riducendo l’impatto ecologico dell’immobile.
Ad oggi, la normativa vigente in Italia prevede che la certificazione energetica sia obbligatoria in diverse situazioni, come la compravendita o la locazione di immobili. Il riferimento normativo principale è il D.lgs 192/2005, con successive modifiche, che stabilisce le regole per ottenere l’Attestato di Prestazione Energetica (APE) e le sanzioni per chi non ottempera a tale obbligo. Conoscere queste informazioni è fondamentale se vuoi avviare una carriera nel settore dell’ingegneria: vediamo insieme cosa c’è da sapere su questo argomento.
Cos’è la certificazione energetica degli edifici?
Come abbiamo già accennato, la certificazione energetica degli edifici è un documento che attesta l’efficienza energetica di un immobile, valutandone i consumi e l’impatto ambientale. Questa certificazione viene rilasciata da un tecnico qualificato e rilascia una classe energetica, che va dalla più efficiente A4 alla meno efficiente G. La classe energetica è indicativa dei consumi necessari per riscaldare, raffrescare e alimentare l’edificio, fornendo così utili informazioni ai proprietari e agli acquirenti sull’efficienza complessiva dell’immobile.
Un documento essenziale legato alla certificazione è l’Attestato di Prestazione Energetica (APE), obbligatorio in caso di compravendita, locazione o ristrutturazione di edifici e deve essere aggiornato periodicamente.
Cosa dice la legge italiana sulla certificazione energetica?
La certificazione energetica è subordinata ad una legge specifica nel nostro Paese. In particolare, è regolata dal Decreto Legislativo 192/2005, che recepisce le direttive europee in materia di efficienza energetica. Questo decreto ha subito varie modifiche nel corso degli anni (per dirne alcune, le più rilevanti sono quelle apportate dal D.lgs 311/2006 e dalle direttive europee come la 2010/31/UE e la 2012/27/UE), che mirano a promuovere l’efficienza energetica nell’edilizia e a ridurre le emissioni di CO2.
La normativa impone che ogni edificio, o unità immobiliare, sia dotato di un Attestato di Prestazione Energetica (APE) in caso di compravendita, affitto o ristrutturazione rilevante. L’obbligo di richiedere la certificazione riguarda quindi sia i proprietari di immobili, sia i locatori che intendono mettere in affitto un appartamento, una casa o un locale commerciale. La validità temporale dell’APE è di 10 anni, ma può essere ridotta nel caso in cui vengano effettuati lavori di ristrutturazione che modifichino in modo importante le prestazioni energetiche dell’edificio. In questi casi, è obbligatorio procedere con una nuova certificazione energetica per garantire che il documento riflette le condizioni attuali dell’immobile.
Chi rilascia la certificazione energetica?
La certificazione energetica può essere redatta solo da professionisti abilitati e qualificati a svolgere questa funzione. Tra le figure professionali che possono rilasciare un Attestato di Prestazione Energetica (APE) troviamo:
- Ingegneri
- Architetti
- Geometri
- Periti industriali
Tutte queste figure devono essere iscritte ai rispettivi albi professionali e aver seguito corsi di formazione specifici in tema di certificazione energetica. Alcune Regioni italiane richiedono anche l’iscrizione a un apposito albo di certificatori accreditati.
Quali criteri si considerano prima di rilasciare una certificazione energetica per un edificio?
La certificazione energetica degli edifici si basa su una serie di parametri che vengono valutati per determinare la classe energetica dell’immobile. Ovviamente, ci sono dei fattori che vanno considerati sempre in questa analisi. Questi sono:
- Isolamento termico: l’efficienza dell’isolamento delle pareti, del tetto e dei pavimenti influisce in modo significativo sulle prestazioni energetiche dell’edificio. Migliore è l’isolamento, minore sarà la dispersione di calore e, di conseguenza, il fabbisogno energetico per riscaldamento e raffrescamento;
- Impianti di riscaldamento e raffrescamento: la tipologia e l’efficienza degli impianti presenti nell’immobile sono fondamentali. Impianti di riscaldamento ad alta efficienza energetica o alimentati da fonti rinnovabili (come pompe di calore o pannelli solari) migliorano la classe energetica dell’edificio;
- Fonti energetiche: l’uso di energie rinnovabili, come l’energia solare, eolica o geotermica, riduce il consumo di combustibili fossili e migliora le prestazioni energetiche generali dell’immobile;
- Tipologia di infissi: infissi con doppi o tripli vetri e con un buon isolamento termico contribuiscono a ridurre la dispersione di calore e aumentano l’efficienza energetica.
Classi energetiche: dalla A4 alla G
Il risultato della certificazione energetica si traduce in una classificazione dell’edificio in una scala di classi energetiche che va da A4 (massima efficienza) a G (minima efficienza). Entrando nello specifico di questa classificazione:
- Classe A4: massima efficienza energetica, richiede pochissima energia per riscaldamento e raffrescamento.
- Classe A3, A2, A1: ottime prestazioni energetiche, con basso impatto ambientale.
- Classe B: buona efficienza energetica, ridotto consumo energetico.
- Classe C: media efficienza, richiede una quantità moderata di energia.
- Classe D: prestazioni energetiche sotto la media, richiede un miglioramento degli impianti o dell’isolamento.
- Classe E: edifici poco efficienti, con alti consumi energetici.
- Classe F: prestazioni energetiche molto scarse, alto consumo di energia.
- Classe G: minima efficienza energetica, con il consumo più elevato.
Quali edifici devono essere classificati?
In Italia, l’Attestato di Prestazione Energetica (APE) è obbligatorio per diversi tipi di edifici, in particolare:
- Edifici nuovi: la certificazione è obbligatoria per tutti i nuovi edifici al termine della costruzione.
- Edifici in vendita o locazione: ogni immobile messo in vendita o affitto deve disporre di una certificazione energetica valida.
- Ristrutturazioni importanti: quando un edificio viene ristrutturato per oltre il 25% della sua superficie, è necessario richiedere l’APE.
- Edifici pubblici: le strutture pubbliche con una superficie utile superiore a 250 m² devono essere dotate di certificazione energetica.
Certificazione energetica e ingegneria
La certificazione energetica degli edifici è strettamente connessa alla professione di ingegnere, specialmente per chi si occupa di ingegneria civile, ambientale ed energetica.
Se stai valutando un percorso di studi in ingegneria, devi sapere che una laurea in ingegneria ti offre le competenze tecniche e scientifiche necessarie per lavorare nel campo della certificazione energetica, della progettazione sostenibile e dell’innovazione tecnologica.
In particolare, un percorso di laurea in ingegneria, come ingegneria energetica, civile o ambientale, ti fornirà le conoscenze e gli strumenti per affrontare le problematiche legate all’efficienza energetica degli edifici e ai requisiti richiesti dalle normative. Gli ingegneri che lavorano in questo ambito si occupano di analizzare e ottimizzare l’uso delle risorse energetiche, progettando sistemi che riducono il consumo di energia e favoriscono l’adozione di fonti rinnovabili. Considera che gli ingegneri abilitati sono tra le figure professionali autorizzate a redigere l’Attestato di Prestazione Energetica (APE).
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