Cos’è l’urbanistica e di cosa si occupa
22 Ottobre 2024

L’urbanistica è l’organizzazione e la pianificazione dello spazio urbano ed extraurbano per garantire un uso razionale del territorio. Ogni comune deve adottare un piano urbanistico, che i privati cittadini devono rispettare. I piani urbanistici indicano dove, come e quanto costruire.

Come costruire nuove strutture?

I cittadini possono costruire nuovi edifici o modificare quelli esistenti in conformità al piano urbanistico. È necessario un permesso di costruzione.

Urbanistica: normativa

Le principali leggi in materia di urbanistica sono la Legge urbanistica 1150 del 1942, il DPR 380 del 2001, strumento unico in materia di edilizia, il DPR 327 del 2001, strumento unico in materia di espropri, varie leggi sull’edilizia popolare e la Legge Beccarossi del 1977.

Pianificazione urbanistica

Lo scopo della pianificazione urbanistica è quello di regolare l’assetto delle aree urbane e suburbane. In particolare, la pianificazione urbanistica determina le regole di utilizzo delle diverse aree del territorio.

Il problema è che la disparità di trattamento delle diverse proprietà private determinata dalla pianificazione urbana può contraddire il principio di uguaglianza (articolo 3 della Costituzione). Sono stati quindi stabiliti i seguenti principi:

  • quando il vincolo urbanistico di edificabilità è assoluto o a tempo indeterminato al proprietario spetta un indennizzo come gli espropri;
  • quando i vincoli urbanistici non sono assoluti (sono a tempo indeterminato) non spetta nessun indennizzo;
  • quando i vincoli di qualunque genere siano imposti da piani paesaggistici, l’indennizzo non spetta in nessun caso.

Le funzioni amministrative relative alla pianificazione urbana sono devolute alle autorità locali: le regioni determinano le compensazioni e le linee di pianificazione in materia urbana, il coordinamento regionale adotta i piani regionali e approva i piani urbani comunali. Le Regioni adottano il Piano di coordinamento provinciale. I Comuni adottano i piani urbanistici comunali e rilasciano le licenze edilizie.

Principi di pianificazione urbana

Il P.R.G. (Piano Regolatore Generale) pianifica l’uso urbano del territorio, sia in senso generale (stabilendo le regole generali per l’uso del suolo) sia in senso operativo (vincolante per i privati cittadini). In teoria, il P.R.G. è obbligatorio per tutti i Comuni e deve rispettare i vincoli idrologici e sismologici, il paesaggio, il patrimonio culturale, le aree naturali protette e criteri urbanistici specifici.

Nella preparazione dei piani urbanistici generali, i Comuni devono rispettare i principi generali stabiliti dal Piano di coordinamento regionale e gli standard urbanistici specifici stabiliti dalla legislazione nazionale. Questi standard riguardano i valori massimi e minimi di altezza e distanza, la densità edilizia, lo spazio per le attività comunitarie, le aree verdi e i parcheggi: (A) zone del centro storico, (B) zone edificate, (C) zone di edilizia finita, (D) zone industriali e artigianali, (E) zone agricole e (F) zone per parcheggi e spazi verdi. Suddivisione o suddivisione in sei zone.

I P.R.G. sono adottati a tempo indeterminato e non possono essere decisi da privati. La procedura per la creazione dei P.R.G. è di competenza del Comune (secondo le disposizioni pertinenti delle leggi nazionali e locali). I P.R.G. devono armonizzare il più possibile gli interessi pubblici e privati.

I ricorsi contro il P.R.G. possono essere presentati agli organi giudiziari amministrativi (tribunali amministrativi regionali e Consiglio di Stato). Nei comuni più piccoli, il P.R.G. è accompagnato da un piano di fabbrica (piano urbanistico semplificato). Se né il P.R.G. né il piano di fabbrica sono approvati dal Comune, si può comunque ottenere una licenza edilizia secondo gli standard urbanistici generali. Entro un decimo dell’area di proprietà possono essere costruiti nuovi edifici con un indice di edificabilità del secondo principio = 0,03 MC x MQ.

I cittadini possono presentare osservazioni o obiezioni scritte o impugnare i piani in sede amministrativa.

Urbanistica: a cosa serve?

Come precedentemente specificato, l’urbanistica è lo studio dello spazio urbano e la pianificazione dei suoi interventi. La progettazione dello spazio urbano mira sia a migliorare le strutture urbane esistenti che a pianificarne delle nuove. L’urbanistica si occupa anche degli spazi aperti all’interno della città o ad essa collegati. Gli specialisti di questo settore sono noti come urbanisti.

L’urbanistica comprende tutti gli aspetti della pianificazione territoriale, in particolare la gestione, la protezione, la pianificazione e la regolamentazione delle infrastrutture e delle attività edilizie. Nel corso del suo sviluppo, questa disciplina è diventata uno strumento per controllare il territorio durante la sua trasformazione, bilanciando le esigenze delle comunità e degli individui, mantenendo il rispetto dell’interesse pubblico nel conflitto tra rendita e bene pubblico.

Studiando il sistema urbano, gli urbanisti agiscono attraverso la pianificazione degli spazi urbani fisici e tramite la programmazione degli assetti urbani che vengono costruiti temporaneamente per progettare spazi urbani vivibili.

I metodi e le fasi della progettazione urbana sono cambiati rispetto al passato. Oggi ogni edificio viene progettato non solo in base alla sua forma e alla sua funzione di base, la sfida dell’urbanistica contemporanea è quella di collocare le singole parti che compongono la città in una relazione contestuale più ampia, di valutare la fattibilità e la storia che definisce il territorio esistente, la coesione sociale e la rigenerazione urbana, gli effetti nel processo costitutivo della forma urbana.

Attraverso il coordinamento di conoscenze diverse provenienti da discipline diverse, ma correlate, come l’architettura, l’ingegneria, l’ecologia, la geografia, la sociologia, il diritto e l’economia, gli urbanisti studiano, pianificano e progettano gli scenari passati, presenti e futuri della città, si occupano delle politiche, delle tecnologie e delle norme giuridiche, oltre a migliorare la qualità in senso lato della città e, quindi, la vita dei cittadini.

La pianificazione urbana orientata all’accessibilità è un elemento essenziale per costruire città più inclusive, soprattutto per le persone con disabilità. Esempi recenti mostrano chiaramente l’urgenza di incorporare criteri di accessibilità nella progettazione urbana per garantire un’effettiva inclusione sociale.

Urbanistica: scopi

Gli obiettivi principali dell’urbanistica sono:

  • riqualificazione di aree fisicamente, economicamente e socialmente degradate;
  • definizione di meccanismi di perequazione (possibilità di trasferire i diritti di costruzione da un’area all’altra);
  • miglioramento delle condizioni di accessibilità e pianificazione dei relativi sistemi di mobilità;
  • pianificazione della localizzazione razionale delle attività funzionali a tutte le scale di intervento;
  • gestione dei meccanismi di relazione spaziale ed economica tra spazio pubblico e privato;
  • identificazione di strumenti per la valutazione dell’impatto delle attività umane sull’ambiente;
  • identificazione e gestione di strumenti per la valutazione ambientale ed economica degli interventi di rigenerazione urbana e territoriale;
  • gestione di processi di pianificazione urbana in cui il pubblico partecipi ai processi decisionali relativi alla rigenerazione urbana e territoriale;
  • definizione e gestione delle politiche urbane nella regione;
  • definizione, implementazione e monitoraggio di criteri e indicatori di sostenibilità ambientale in piani e progetti;
  • previsione, successiva progettazione e gestione di scenari di rigenerazione urbana attuali, passati e futuri;
  • migliorare la qualità della vita nelle città.

Per quanto riguarda lo status dei professionisti autorizzati a esercitare la professione di pianificatore urbano o territoriale, la situazione varia da stato a stato. Alcuni ordinamenti giuridici prevedono una professione specifica di pianificatore (o planner o spatial planner in inglese), mentre altri consentono ad architetti, ingegneri civili, architetti del paesaggio e agronomi di esercitare la professione di urbanista indistintamente.

Dalla seconda metà del XX secolo, l’urbanistica viene insegnata come disciplina autonoma in diverse università. Tuttavia, spesso continua a essere insegnata come specializzazione di discipline affini, come l’architettura, l’ingegneria e la geografia. Anche in Italia sono stati aperti corsi speciali di urbanistica (il primo a Venezia nel 1971, ad opera di Giovanni Astengo), che hanno portato al riconoscimento della nuova professione di urbanista, precedentemente riservata a ingegneri e architetti.

Credits: TarasMalyarevich/DepositPhotos.com

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