Uno stile architettonico è caratterizzato da dettagli che rendono un edificio o un’altra struttura storicamente notevole o identificabile. Gli stili architettonici comprendono elementi come la forma, i metodi di costruzione, i materiali da costruzione e le caratteristiche specifiche dell’area in cui l’opera è stata costruita. Tuttavia, la maggior parte dell’architettura può essere classificata e categorizzata in diversi stili architettonici. Vediamoli assieme.
Architettura classica
L’architettura classica ha avuto origine nell’Antica Grecia tra il VII e il IV secolo a.C.. I principi dell’ordine architettonico (dorico, ionico e corinzio) sono caratteristici della sua forza espressiva. La più grande opera dell’epoca classica è senza dubbio il Partenone costruito sull’Acropoli di Atene nel V secolo a.C..
Romanico
Questo stile architettonico, sviluppatosi in Europa tra il VI e il IX secolo, mostra un’importante relazione con il contesto storico che lo ha prodotto. In un’epoca in cui i paesi europei erano in guerra e impotenti a difendersi dalle invasioni, gli edifici ispirati all’antica Repubblica Romana erano caratterizzati da muri pesanti e solidi e da aperture minime con archi semicircolari. Gli esempi principali sono le chiese costruite in questo periodo; una delle opere più importanti è la Cattedrale di Santiago de Compostela in Spagna. Fu costruita durante le Crociate ed è il più grande edificio al mondo costruito in stile romanico.
Gotico
Quella che oggi è conosciuta come architettura gotica apparve per la prima volta nella Francia tardo-medievale tra il 900 e il 1300 e fu chiamata Opus Francigenum. Il termine “gotico” fu utilizzato solo nel periodo dell’Illuminismo. I principali tipi di architettura gotica sono gli edifici religiosi come chiese e cattedrali. Molti edifici gotici, come Notre-Dame e la Cattedrale di Reims, fanno parte del patrimonio mondiale dell’UNESCO.
Architettura rinascimentale
Il Medioevo si conclude con una grave epidemia di peste. La “peste nera” stermina infatti un terzo della popolazione europea. Alla fine, dopo anni di sofferenza, le persone divengono più vigorose e attaccate alla vita. L’uomo pone se stesso al centro del dibattito culturale: ha inizio il cosiddetto Umanesimo.
Tutto inizia a Firenze, culla del Rinascimento italiano. Da lì si è poi si è diffuso in tutta Italia, da Milano a Lecce, soprattutto a Roma. Le principali realizzazioni architettoniche di questo periodo sono l’invenzione della prospettiva e rinnovati concetti di proporzioni in seguito alla riscoperta dell’antichità classica. Ritorna protagonista l’arco a tutto sesto e, nelle chiese, l’arco di trionfo e il timpano triangolare.
In architettura, l’inizio del Rinascimento italiano coincide con la realizzazione della cupola del Brunelleschi per Santa Maria Maggiore, la cattedrale di Firenze.
L’impresa è talmente grandiosa per l’epoca che resta ancora oggi la cupola più grande del mondo: 45,5 metri di diametro e 116 di altezza.
Per realizzarla, l’architetto Brunelleschi prende spunto dall’architettura romana, ma dota la cupola di una struttura autoportante, la divide in segmenti e la rialza.
Un capitolo a parte merita la Basilica di San Pietro, la più grande chiesa della cristianità su cui lavorarono i più grandi artisti dell’epoca, vale a dire Michelangelo, Bramante, Raffaello, ecc.
Oltre un secolo e mezzo di lavoro, modifiche, ripensamenti, per completare l’imponente basilica con la cupola michelangiolesca e la piazza antistante con il colonnato di Bramante, uno dei padri dell’architettura, che lavora a Milano prima di arrivare a Roma: realizza la tribuna della chiesa di Santa Maria delle Grazie dove è conservata l’Ultima cena di Leonardo.
La Città Eterna vive poi un periodo di rinnovamento moderno promosso da Papa Sisto V. In soli cinque anni, fa riparare strade e acquedotti. Apre nuove vie riunendo le basiliche romane, i principali luoghi della cristianità.
A Mantova è invece celebre la Basilica di Sant’Andrea di Leon Battista Alberti. A Ferrara il Palazzo dei Diamanti, con la caratteristica pietra appuntita a taglio poligonale, opera di Biagio Rossetti.
Il centro di Urbino ospita il Palazzo Ducale, vero gioiello del Rinascimento.
In questo momento di gran fermento, fioriscono anche gli studi e le ricerche utopistiche sul tema della città ideale. Ricordiamo la città stellata di Palmanova ad esempio.
Barocco
L’architettura barocca è uno degli stili architettonici più studiati e fotografati, nato e sviluppatosi a partire dal XVI secolo. Utilizzando principalmente elementi che cercano di creare un senso di drammaticità attraverso l’ornamento e i contrasti tra luce e buio, l’architettura barocca vede gli elementi strutturali come piattaforma per le decorazioni. Uno dei primi esempi di questo stile è la Chiesa del Gesù a Roma, che presenta la prima facciata veramente barocca.
Tra gli esempi barocchi ammirati in tutto il mondo vi è anche la monumentale Fontana di Trevi a Roma del 1735.
Anche il centro storico di Lecce è barocco ed è ricco di capolavori come il Duomo, la Basilica di Santa Croce, Palazzo del Governo, il Palazzo del Seminario, le chiese di Santa Irene, Santa Chiara, San Matteo, la Basilica di Giovanni Battista al Rosario.
A Torino il Barocco si diffonde soprattutto grazie a Juvarra che partecipa al completamento di Palazzo Reale e realizza la basilica e il convento di Superga, Palazzo Madama, le chiese di San Filippo e della Madonna del Carmine. Tuttavia, l’opera più ardita del Piemonte, che vanta la cupola ellittica più grande del mondo, è il santuario Regina Montis Regalis di Vittozzi e Gallo.
L’architettura barocca si diffonde anche fuori dall’Italia, in Spagna, in Austria e in Germania meridionale fino in Russia. Il Barocco, al culmine della sua epoca, si evolve nel Rococò, uno stile sviluppato in Francia a metà del XVIII secolo incentrato su decorazioni sontuose.
Neoclassicismo
L’eccesso di decorazione che aveva raggiunto nel Barocco e nel sontuoso Rococò il suo massimo, portò, per reazione, a una riscoperta dei canoni classici e a un’armoniosa sobrietà. L’architettura neoclassica, infatti, rivede un ritorno alla purezza delle forme. Infatti, a partire dal XVIII secolo, l’architettura neoclassica mira a rivitalizzare le strutture greche e romane. La sua espressione è fortemente legata al contesto sociale ed economico, alla rivoluzione industriale europea e al periodo in cui gli studenti dell’alta borghesia iniziarono la tradizione del Grand Tour, durante il quale giravano il mondo ed erano esposti ai monumenti antichi. La rinascita della produzione culturale europea si traduce in un’architettura orientata alla simmetria razionale come risposta al Barocco.
Art Nouveau, Liberty o Stile Floreale
Il XIX secolo fu un secolo di grandi conquiste scientifiche. La rivoluzione industriale, la macchina a vapore, la produzione dell’acciaio, la ghisa e il vetro, offrono nuove possibilità di espressione. I modelli della “nuova arte” non sono quelli antichi, i classici greci o romani, ma quelli della natura. Gli elementi caratteristici sono le decorazioni: marmi, stucchi e vetri colorati con ornamenti floreali.
Come reazione allo stile eclettico che aveva invaso l’Europa, l’Art Nouveau trova la sua forma negli elementi decorativi dell’architettura. L’uso intensivo di curve e linee sinuose adorna ora gli edifici con ornamenti ispirati a forme organiche come piante, fiori e animali.
I principali rappresentanti dell’Art Nouveau sono il belga Horta e il francese Hector Guimard. Nelle loro opere l’acciaio viene modellato e piegato per la vitalità delle strutture vegetali.
In Spagna, l’architetto catalano Gaudì stupisce con il suo stile magico e surrealista.
A Barcellona, la Casa Batlò, la Casa Milà e la Sagrada Familia modellano spazi fluidi colorati, vivaci e naturali, che emergono da legno, cemento, vetro e ceramica.
In Italia, il Liberty è identificato anche come stile floreale. La sua maggiore diffusione avvenne a Torino, ad opera di Fenoglio, Betta ed altri.
La Casa Fenoglio-Lafleur e la Casa Girardi presentano una decorazione ricca di stilemi fitomorfi e di linee sinuose con motivo ondulato.
Fenoglio progetta anche la Chiesa di Santa Elisabetta: una delle più belle al mondo in stile Art Nouveau, insieme alla Chiesa di San Leopoldo di Otto Wagner a Vienna.
Otto Wagner, dal 1894 al 1901 dirige i lavori della metropolitana di Vienna, progettando tutto nei minimi dettagli: edifici, ponti, stazioni, ma anche elementi di arredo come lampade, balaustre, insegne.
Art Déco
L’Art Déco ebbe origine in Francia poco prima della Prima Guerra Mondiale e, come l’Art Nouveau, influenzò molti settori dell’arte e del design. Combinando design moderno, elementi artigianali e materiali di lusso, rappresentava una grande fiducia nel progresso sociale e tecnologico della Francia continentale. L’architetto francese e pioniere del cemento armato Auguste Perret progettò uno dei primi edifici Art Déco: il teatro degli Champs-Elysées (1913).
Bauhaus
Il Bauhaus nasce come prima scuola di design al mondo all’inizio del XX secolo. Era inserita in un discorso che spaziava dal design dei mobili alle arti plastiche. Il rapporto tra produzione industriale e design del prodotto costituiva la base delle proposte architettoniche della scuola e nel processo di progettazione veniva adottato un atteggiamento estremamente fluido. Walter Gropius, uno dei fondatori, introdusse una pedagogia rivoluzionaria e ne applicò i principi al lavoro moderno e funzionale.
Modernismo
Il Modernismo è emerso nella prima metà del XX secolo. Si può dire che sia iniziato con il Bauhaus in Germania, Le Corbusier in Francia e Frank Lloyd Wright negli Stati Uniti. Tuttavia, il contributo di Le Corbusier alla comprensione dell’architettura moderna è notevole, soprattutto per la sua capacità di sintetizzare i principi incorporati nel suo lavoro. Un classico esempio di modernismo è il suo manifesto “Cinque punti della nuova architettura”, noto anche come “Cinque punti dell’architettura moderna”, pubblicato nel 1926.
La nascita dell’architettura moderna coincide con un momento di rottura con lo stile classico. Opere come ponti, stazioni, impianti industriali, si basano su un miscuglio di tecniche e strutture, che a loro volta si muovono verso un razionalismo della costruzione, dove la funzione prevale sull’estetica.
La prima opera moderna è forse il Crystal Palace, realizzato a Londra nel 1851. Si tratta di un’enorme costruzione in ferro e vetro, completamente a secco e modulare.
In seguito, la crescita demografica, la rivoluzione industriale, l’evoluzione della tecnologia e dei materiali consentono lavori molto più grandiosi.
Edifici diventati icone come la Torre Eiffel di Parigi, il ponte di Brooklyn, il grattacielo Pirelli della Mole Antonelliana di Torino ne sono un valido esempio.
Acciaio e cemento armato spingono gli edifici oltre ogni limite mai immaginato e iniziano a sorgere grattacieli, soprattutto a Chicago. Con l’architettura moderna si assiste a una frammentazione di stili e di idee.
Postmodernismo
Dopo il 1929, con l’inizio della Grande Depressione, è iniziata una catena di critiche all’architettura moderna che è proseguita fino alla fine degli anni Settanta. L’architettura postmoderna ha esaminato alcune delle idee di base del Modernismo, sia nei discorsi che nei manufatti architettonici, da una nuova prospettiva storica e compositiva.
Decostruzionismo
Il decostruttivismo, emerso negli anni ’80, ha messo in discussione le regole e i processi del design e ha introdotto dinamiche non lineari nel giudizio del settore. Il decostruzionismo è associato a due concetti principali: decostruzione, un’analisi letteraria e filosofica che ripensa e decostruisce i modi di pensare tradizionali, e costruttivismo, un movimento artistico e architettonico russo dell’inizio del XX secolo. Uno dei punti di svolta del decostruzionismo è stata la mostra del MoMA del 1988, curata da Philip Johnson. Questa mostra riunì opere di Peter Eisenman, Frank Gehry, Zaha Hadid, Rem Koolhaas, Daniel Libeskind, Bernard Chumi e Ulf Puri.
Architettura contemporanea
L’architettura contemporanea deve essere intesa come un movimento sempre in divenire.
.Sviluppata alla fine degli anni Ottanta, l’architettura ricerca una nuova geometria fatta di forme plastiche e strutture libere, fluide, deformate e distorte, un’estetica che rifiuta la purezza formale modernista.
Accanto alla ricerca estetica e funzionale si sviluppa un marcato senso ecologico che investe inesorabilmente anche l’architettura. Si comincia a parlare di impatto ambientale, risorse limitate, inquinamento, consumo di suolo, effetto serra e cambiamento climatico.
L’architettura aspira alla sostenibilità: efficienza energetica, bioedilizia o architettura, tetti verdi, utilizzo di materiali naturali provenienti da fonti rinnovabili. Si assiste a una riscoperta globale dei sistemi tradizionali in legno e di nuovi prodotti che consentono nuove possibilità di espressione.
Il bosco verticale di Stefano Boeri ne è un esempio lampante. E in futuro?
Ricordiamo che l’obiettivo dell’UE è emissioni pari a zero entro il 2050 e, poiché l’edilizia è il settore che emette il 40% di CO2 e un terzo della produzione di rifiuti in Europa, è chiamato ad essere protagonista di questa rivoluzione verde.
Ecco perché la costruzione di nuovi edifici tramite fonti rinnovabili naturali sta prendendo sempre più piede. In quest’ambito, la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio e l’uso responsabile delle risorse naturali saranno concetti chiave per le sfide architettoniche future.
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