Se i tuoi studi e i tuoi interessi puntano all’elaborazione delle informazioni applicata ai diversi settori economici, e desideri lavorare in maniera indipendente, questo articolo ti consentirà di approfondire la figura del consulente IT, le sue mansioni e le competenze richieste, assieme al percorso formativo suggerito.
Cenni storici
La prima programmatrice della storia fu Ada Lovelace, figlia del poeta Lord Byron, vissuta circa 200 anni fa. Nel descrivere la Macchina Analitica progettata da Charles Babbage, Ada fornì un esempio pratico per l’invio di istruzioni alla macchina e l’esecuzione di calcoli, anticipando la possibilità di programmarla per comporre musica e generare grafici. In suo onore, nel 1979, il Ministero della Difesa statunitense battezzò Ada un linguaggio di programmazione ancora in uso, mentre ogni ottobre, a livello globale, si celebra l’Ada Lovelace Day dedicato alle scienziate.
Chi è il consulente IT?
L’evoluzione tecnologica degli ultimi decenni ha determinato la crescente necessità di professionisti altamente qualificati nel campo dell’informatica. Tra queste figure spicca il consulente IT, un esperto in grado di fornire soluzioni strategiche e operative alle aziende, sia per ottimizzare i processi interni che per implementare nuove tecnologie. Ma come si diventa consulente IT?
Che cosa fa un consulente IT?
Tecnico informatico per definizione, anche detto ICT Consultant, questa figura professionale offre consulenza o training nell’ambito dell’Information and Communication Technology, ovvero le tecnologie dell’informazione e della comunicazione.
Conformemente alla norma UNI 11621-2:2021, che regolamenta le attività professionali non regolamentate e i “Profili europei di ruolo professionale per l’ICT di seconda generazione”, recepita dalle LINEE GUIDA per la qualità delle competenze digitali nelle professionalità ICT dell’Agenzia per l’Italia Digitale, l’ICT Consultant è una delle professioni legate alla funzione di supporto. Il suo compito, in questo contesto, è:
- informare sulle tecnologie emergenti, assicurando il controllo tecnologico;
- contribuire a definire le soluzioni ICT desiderate;
- pianificare e implementare progetti, introducendo la tecnologia adeguata;
- comunicare il valore, per il business, delle nuove tecnologie.
Ambiti di lavoro
Questa figura professionale presta la propria opera in svariati settori specialistici, proponendo i propri servizi a differenti attori in contesti quali:
- industria;
- commercio;
- finanza;
- pubblica amministrazione;
- terzo settore;
- istruzione;
- sanità;
- settore privato.
Esercita la sua attività come lavoratore autonomo, prevalentemente in regime di libera professione con partita IVA, in base a un accordo che può, ad esempio, assumere la forma di:
- lettera di incarico;
- contratto di consulenza professionale;
- contratto di prestazione d’opera.
Mansioni del consulente IT
Le mansioni di questa figura professionale sono differenti e dipendono sia dai servizi richiesti sia dal contesto aziendale e dal settore specifico. In un tipico caso di consulenza aziendale, i suoi compiti potrebbero includere, tra gli altri:
- dialogare con il cliente per comprenderne aspettative e bisogni, valutando la fattibilità del progetto, anche in termini di risorse disponibili e budget;
- analizzare in profondità le specifiche del sistema informativo del cliente, comprendendo le procedure in uso e la natura dell’attività aziendale;
- offrire pareri indipendenti e obiettivi in tema di tecnologie informatiche;
- definire i requisiti in materia di software, hardware, rete e cloud, guidando il cliente nelle sue scelte;
- delimitare l’ambito di intervento in base alle esigenze del business e alle richieste del cliente;
- sviluppare soluzioni concordate, pianificando tempi e risorse;
- comunicare con il personale a tutti i livelli dell’organizzazione;
- redigere report o presentazioni sullo stato di avanzamento e sui risultati ottenuti;
- fornire assistenza nelle attività di gestione del cambiamento;
- progettare, testare, installare e monitorare nuovi sistemi;
- formare utenti e collaboratori;
- valutare la soddisfazione del cliente.
Naturalmente, nel caso di esercizio della professione esclusivamente a favore di privati, le mansioni possono ridursi a un’assistenza di base, come ad esempio:
- guidare il cliente negli acquisti;
- installare software e hardware;
- familiarizzare l’utente con sistemi di backup, antivirus e sicurezza delle informazioni;
- recuperare dati;
- creare pagine Web;
- fornire contenuti grafici e testuali.
Possibili aree di intervento
In ambito aziendale è possibile individuare 6 aree di intervento ICT che possono essere oggetto di consulenza:
- gestione aziendale (business management): per esempio, supportare nelle decisioni di innovazione o evoluzione del sistema, o consigliare le migliori pratiche;
- gestione tecnica (technical management): offrire supporto nel controllo della qualità e nell’applicazione degli standard, o in tema di sicurezza dei sistemi informativi, di tutela e protezione dei dati, o ancora, gestire progetti, anche Web;
- progettazione (design): individuare aree del sistema informativo che richiedono modifiche, miglioramenti o integrazioni, formulando suggerimenti e idee, o fornire input di tipo grafico o artistico;
- sviluppo (development): realizzare e implementare applicazioni ICT o soluzioni per il commercio elettronico, gestire servizi Web o comunità online e social per conto del cliente, sviluppare interfacce utili a rafforzare l’esperienza utente, ottimizzare il posizionamento sui motori di ricerca, consigliare in tema di Web marketing, eseguire il testing del sistema, individuandone le anomalie, diagnosticandone le cause e proponendo soluzioni;
- servizi e operatività (service and operations): assistere nell’amministrazione di database, configurare e aggiornare l’architettura hardware, ottimizzare l’uso del cloud, partecipare alla migrazione da un sistema a un altro, installare applicativi, gestire la rete e i suoi componenti, mantenere e riparare hardware e software;
- supporto (support): offrire assistenza agli utenti, sviluppare moduli di e-learning e tenere corsi, dare consigli e formare il personale in tema di sicurezza, analizzare i rischi e le vulnerabilità, e fornire un servizio di gestione delle emergenze informatiche.
Percorsi di studio
Per intraprendere la carriera di consulente IT, è fondamentale possedere una solida base formativa. Esistono diversi percorsi accademici che possono fornire le competenze necessarie:
- Laurea triennale;
- laurea magistrale;
- certificazioni professionali.
La prima tappa è solitamente una laurea triennale in informatica, ingegneria informatica, elettronica o materie affini. Questo tipo di percorso formativo fornisce agli studenti una comprensione delle basi teoriche e pratiche dell’informatica, con corsi che spaziano dalla programmazione alle reti fino alla gestione dei database.
Per ottenere una specializzazione più approfondita, molti aspiranti consulenti IT optano per una laurea magistrale in settori come ingegneria del software, sistemi informativi o gestione dell’innovazione tecnologica. Questi programmi offrono un approccio più orientato al business e alla strategia, oltre all’opportunità di lavorare su progetti concreti attraverso tirocini e collaborazioni con aziende.
Oltre ai titoli di studio accademici, ottenere certificazioni riconosciute a livello internazionale è fondamentale. Le più prestigiose includono:
- Certified Information Systems Security Professional (CISSP)**: per i professionisti che si concentrano sulla sicurezza informatica;
- Microsoft Certified: Azure Solutions Architect Expert**: per chi lavora con i servizi cloud Microsoft;
- Cisco Certified Network Associate (CCNA)**: utile per comprendere le reti e l’infrastruttura IT.
Queste certificazioni non solo attestano le competenze specifiche, ma rendono anche il CV più attraente per i potenziali datori di lavoro.
Requisiti
Un consulente IT deve possedere un mix di competenze tecniche e soft skill. Di seguito sono elencate alcune delle più importanti:
- programmazione (conoscenza di linguaggi di programmazione come Java, Python, C++, ecc);
- sistemi operativi (familiarità con vari sistemi operativi, inclusi Windows, Linux e macOS);
- reti (comprensione delle architetture di rete e dei protocolli di comunicazione);
- sicurezza informatica (conoscenza delle best practices per proteggere i dati e le infrastrutture aziendali);
- cloud computing (esperienza con piattaforme cloud e servizi come AWS, Google Cloud o Microsoft Azure).
Tra le soft skill rientrano:
- problem solving (capacità di analizzare e risolvere problemi complessi);
- comunicazione (abilità nel spiegare concetti tecnici in modo chiaro a persone non tecniche);
- lavoro di squadra (predisposizione a collaborare con professionisti di diversi settori);
- adattabilità: flessibilità nel gestire le mutevoli esigenze del mercato e dell’innovazione tecnologica.
Opportunità di carriera
Il consulente IT ha accesso a una vasta gamma di opportunità lavorative. Ecco alcune delle possibili carriere che si possono intraprendere:
- consulente IT freelance (molti professionisti scelgono la strada della consulenza indipendente, lavorando come freelancer. Questa modalità offre una maggiore flessibilità e l’opportunità di affrontare progetti diversificati per clienti di settori differenti);
- consulente in aziende di consulenza (le grandi aziende di consulenza, come Deloitte, Accenture e PwC, offrono ampie opportunità per i consulenti IT. In questo contesto, i professionisti possono lavorare su progetti di grandi dimensioni e contribuire a trasformazioni aziendali significative);
- ruolo interno in aziende (sempre più aziende cercano esperti IT interni per gestire i propri sistemi e sviluppare strategie di digitalizzazione. In questi casi, i consulenti possono lavorare a stretto contatto con il management per implementare nuove tecnologie e migliorare l’efficienza operativa).
Specializzazione in nicchie di mercato
Con l’aumento della digitalizzazione, ci sono opportunità per specializzarsi in aree specifiche come la cybersecurity, l’intelligenza artificiale o il machine learning. Queste competenze altamente specializzate sono sempre più richieste nel mercato.
Networking e aggiornamento professionale
Un ulteriore aspetto cruciale per diventare un consulente IT di successo è costruire una rete di contatti professionali. Partecipare a conferenze, seminari e workshop del settore è fondamentale non solo per apprendere le ultime novità, ma anche per incontrare colleghi e potenziali clienti. Inoltre, investire in formazione continua è essenziale, poiché il campo dell’informatica evolve rapidamente e richiede un costante aggiornamento delle competenze.
Conclusioni
Diventare consulente IT è un percorso stimolante e ricco di opportunità, ma richiede impegno e preparazione. Con una solida formazione accademica, l’acquisizione di competenze tecniche e soft skill adeguate, oltre ad un approccio attivo al networking e all’aggiornamento professionale, è possibile costruire una carriera di successo in questo settore dinamico. Con l’aumento della digitalizzazione e la crescente dipendenza dalle tecnologie da parte delle aziende, le prospettive per i consulenti IT sono estremamente promettenti, rendendo questo ruolo cruciale per il futuro delle organizzazioni.
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