Che cos’è il ciclo di vita dello sviluppo software sicuro (SDLC)?
24 Giugno 2025

Il ciclo di vita dello sviluppo software sicuro (SDLC) è un modello che guida la progettazione, lo sviluppo e la gestione delle applicazioni informatiche, ponendo particolare enfasi sulla sicurezza in ogni fase del processo. La crescente complessità delle minacce informatiche ha portato alla necessità di integrare pratiche di sicurezza sin dalle prime fasi di sviluppo software, culminando in un approccio metodologico centrato sulla prevenzione delle vulnerabilità. Questo articolo analizza le varie fasi del SDLC, evidenziando l’importanza della sicurezza e proponendo best practices per garantire la creazione di software robusto e resiliente.

Definizione e obiettivi

Il Secure Software Development Lifecycle (SDLC) è un approccio sistematico all’elaborazione di software che dà la precedenza alla sicurezza in ogni stadio del processo di sviluppo. Implica l’integrazione di procedure e controlli di sicurezza in ogni fase del processo di sviluppo del software, dalla pianificazione iniziale all’attuazione e alla manutenzione.

L’obiettivo di un SDLC sicuro è individuare e mitigare in modo propositivo le vulnerabilità e le debolezze della sicurezza nel software, piuttosto che tentare di affrontarle successivamente. Integrando la sicurezza nel processo di sviluppo sin dall’inizio, le organizzazioni possono ridurre il rischio di violazioni della sicurezza, fughe di dati e altre minacce informatiche. Infatti, durante la fase di pianificazione, i requisiti di sicurezza dovrebbero essere identificati e documentati unitamente ai requisiti funzionali. Ciò aiuta a garantire che le considerazioni sulla sicurezza siano integrate nella progettazione e nello sviluppo del software sin dall’inizio. In seguito, la diagnosi delle minacce implica l’identificazione di potenziali rischi alla sicurezza e vulnerabilità che potrebbero avere un impatto sul software.

Nel complesso, un SDLC sicuro è essenziale per creare software sicuro e resiliente in grado di resistere alle minacce e agli attacchi informatici. Integrando la sicurezza in ogni fase del processo di sviluppo, le organizzazioni possono ridurre il rischio di incidenti di sicurezza e proteggere i propri dati e risorse sensibili. Investire in procedure SDLC sicure può in definitiva far risparmiare tempo, denaro e reputazione prevenendo costose violazioni della sicurezza e garantendo l’integrità del software.

Le varie fasi

La prima fase del ciclo di vita dello sviluppo software è la pianificazione, in cui si definiscono gli obiettivi del progetto e si analizzano i requisiti iniziali. Durante questa fase, è fondamentale considerare non solo le esigenze funzionali del software, ma anche gli aspetti di sicurezza. È importante identificare possibili minacce e vulnerabilità già in questa fase, per garantire che il software sviluppato risponda a criteri di sicurezza adeguati. Gli stakeholder dovrebbero partecipare attivamente a questo processo, contribuendo a delineare una strategia di sicurezza chiara e misurabile.

Nella fase di analisi dei requisiti, vengono definiti i requisiti dettagliati del sistema, con un focus specifico sulla sicurezza. Qui, le organizzazioni dovrebbero implementare modelli di minaccia e tecniche di analisi del rischio per identificare e classificare le potenziali vulnerabilità. Utilizzare approcci come STRIDE (Spoofing, Tampering, Repudiation, Information Disclosure, Denial of Service, Elevation of Privilege) può risultare utile per mappare le possibili minacce associate ai requisiti funzionali. I requisiti di sicurezza devono essere esplicitamente documentati e integrati nei requisiti generali del software.

Nella fase di progettazione, il sistema viene architettato e modellato. È cruciale implementare principi di progettazione sicura, come il principio del privilegio minimo e la separazione dei compiti. Le architetture devono essere concepite tenendo conto della sicurezza, evitando ad esempio di esporre dati sensibili senza necessità. Durante questa fase, è opportuno effettuare revisioni di progettazione, coinvolgendo esperti in sicurezza informatica per valutare le scelte architetturali e identificare eventuali punti deboli nel design.

Nella fase di sviluppo, il codice viene effettivamente scritto. I programmatori devono seguire le pratiche di coding sicuro, affinché il software sia resistente a comuni vulnerabilità, come cross-site scripting (XSS) e SQL injection. L’uso di strumenti di analisi statici per il codice può aiutare a identificare errori e vulnerabilità durante la scrittura del codice. Inoltre, l’implementazione di revisione del codice peer-to-peer (codice controllato da colleghi) rappresenta una strategia efficace per migliorare la qualità del codice e garantire la sicurezza.

Durante la fase di test, il software viene messo sotto esame per verificarne la funzionalità e la sicurezza. È essenziale includere test specifici per la sicurezza, come penetration testing e vulnerability assessment, per identificare e mitigare le vulnerabilità prima del rilascio. L’adozione di strategie di testing basate su scenari reali può rivelarsi utile per simulare attacchi e valutare la resilienza del software. In questa fase, gli incidenti di sicurezza devono essere documentati e analizzati per migliorare le future iterazioni del ciclo di sviluppo.

La fase di distribuzione prevede il rilascio del software in un ambiente di produzione. È importante assicurarsi che tutti i requisiti di sicurezza siano soddisfatti prima della distribuzione finale. I team dovrebbero anche implementare procedure di deploy sicure per ridurre il rischio di esposizione a vulnerabilità. Qualora vengano identificate vulnerabilità post-distribuzione, è essenziale disporre di un piano di risposta agli incidenti ben definito per gestire efficacemente tali situazioni e minimizzare i danni.

La manutenzione è una fase continua che si estende oltre il rilascio iniziale del software. Include aggiornamenti, patch di sicurezza e monitoraggio delle vulnerabilità emergenti. L’introduzione di pratiche DevSecOps sta guadagnando popolarità in questa fase, integrando la sicurezza nel ciclo di vita dell’applicazione in modo fluido e continuo. Le organizzazioni devono stabilire processi per monitorare le prestazioni del software, raccogliere feedback dagli utenti e apportare le modifiche necessarie per migliorare sia la funzionalità che la sicurezza.

Una componente fondamentale per il successo di un SDLC sicuro è la formazione continua e la sensibilizzazione del personale coinvolto nel progetto. Tutti i membri del team, dagli sviluppatori ai responsabili della sicurezza, devono essere aggiornati sulle ultime minacce, vulnerabilità e pratiche di sicurezza. Investire nella formazione e nelle certificazioni può contribuire a creare una cultura della sicurezza all’interno dell’organizzazione, garantendo che la sicurezza sia vista come una responsabilità condivisa piuttosto che come un compito esclusivo di un team dedicato.

Conclusioni

Il ciclo di vita dello sviluppo software sicuro è un approccio fondamentale per affrontare le sfide legate alla sicurezza informatica in un contesto di sviluppo software. Integrare la sicurezza in ciascuna fase del SDLC non solo riduce il rischio di vulnerabilità, ma migliora anche la qualità complessiva del software sviluppato. Conducendo un’analisi approfondita dei potenziali rischi, gli sviluppatori possono dare priorità ai controlli di sicurezza e alle misure per attenuare queste minacce. I test di sicurezza dovrebbero essere eseguiti durante tutto il processo di sviluppo per identificare e affrontare le vulnerabilità. Ciò include l’esecuzione di analisi statiche del codice, test dinamici delle applicazioni e test di penetrazione per scovare potenziali debolezze della sicurezza. Investire in pratiche di sicurezza fin dall’inizio del ciclo di vita permette alle organizzazioni di affrontare le minacce in modo proattivo, garantendo applicazioni più robuste, affidabili e sicure nel lungo termine. Aumentando la consapevolezza dei problemi di sicurezza, gli sviluppatori possono prendere decisioni consapevoli e adottare misure propositive per proteggere il software. Gli sviluppatori dovrebbero seguire pratiche di codifica sicure per ridurre la probabilità di introdurre vulnerabilità nel software. Ciò include l’utilizzo di linguaggi di codifica sicuri, l’implementazione della convalida dell’input e l’evitare le trappole di sicurezza comuni come buffer overflow e SQL injection. L’adozione di un SDLC sicuro è, quindi, non solo una necessità, ma una strategia vincente nel complesso panorama della cybersecurity attuale.

Credits: Gorodenkoff/DepositPhotos.com

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