Che cos’è AutoML?
22 Settembre 2025

AutoML, abbreviazione per Automated Machine Learning, è una disciplina del machine learning che ha come obiettivo di automatizzare buona parte del lavoro manuale che tradizionalmente richiede competenze specialistiche. In un progetto ML classico ci sono molte fasi: preparazione dei dati, scelta delle caratteristiche (feature engineering), selezione del modello, ottimizzazione degli iperparametri, validazione, deployment. AutoML mira a ridurre il coinvolgimento umano in queste fasi, permettendo sia agli esperti di concentrarsi su problemi più alti di livello, sia ai non esperti di ottenere modelli relativamente performanti senza dover costruire ogni componente manualmente.

In parole semplici: AutoML è un insieme di tecniche, strumenti e framework che automatizzano il pipeline del machine learning, dalla pre‑elaborazione dei dati al modello finale pronto per la produzione.

Componenti principali del processo AutoML

Un sistema AutoML tipico include le seguenti fasi:

  1. Pre-elaborazione dei dati (Data Preprocessing)

Gestione dei valori mancanti (missing data), codifica delle variabili categoriche, normalizzazione o standardizzazione, trattare outlier, bilanciare classi se necessario.

  1. Feature engineering

Creazione di nuove caratteristiche o trasformazioni delle caratteristiche esistenti che migliorano la capacità predittiva dei modelli. Alcuni AutoML fanno anche generazione automatica di interazioni tra variabili, riduzione dimensionale, selezione delle feature più influenti.

  1. Selezione del modello / algoritmo

Scegliere tra vari algoritmi: alberi decisionali, foreste casuali, boosting (XGBoost, LightGBM, CatBoost), modelli lineari, reti neurali, ecc. Un sistema AutoML esplora diverse opzioni per capire quale modello si adatta meglio al problema e ai dati.

  1. Ottimizzazione degli iperparametri (Hyperparameter Optimization, HPO)

Ogni algoritmo ha parametri che influenzano fortemente la prestazione (numero di alberi, profondità, tassi di apprendimento, regularization, ecc.). L’AutoML cerca automaticamente i set‑taglia migliori tramite metodi come griglia (“grid search”), ricerca casuale (“random search”), ottimizzazione bayesiana, algoritmi genetici.

  1. Validazione e valutazione

Suddividere i dati in training, validazione e test, o usare cross validation, metriche adeguate (accuratezza, F1‑score, AUC, errore medio, ecc.), valutare overfitting, generalizzazione.

  1. Deployment / esportazione del modello

Alcuni sistemi AutoML forniscono anche strumenti per esportare il modello in produzione, monitorarlo, fare predizioni in ambienti reali, o interfacciarsi con sistemi di produzione.

  1. Interazione / interpretabilità

Alcuni AutoML open‑source o commerciali offrono funzioni per spiegare il modello: importanza delle variabili, interpretabilità del modello, grafici, dashboard.

Queste fasi possono essere integrate in vari modi a seconda dello strumento o piattaforma.

Le varie soluzioni

Ci sono differenze importanti tra strumenti open source e piattaforme commerciali:

  • AutoML open source: librerie che puoi installare e usare liberamente, modificarne il codice, adattarle ai tuoi casi specifici. Esempi sono Auto‑sklearn, TPOT AutoML, H2O AutoML, AutoGluon, AutoKeras. Hanno limiti in termini di dimensioni dei dati, quantità di risorse di calcolo, ma sono molto usati, grazie alla comunità, alla flessibilità e alla trasparenza;
  • Soluzioni commerciali / cloud: offrono infrastruttura scalabile, automazione “end‑to‑end” (anche deployment e monitoraggio), interfacce GUI, API, supporto, SLA. AutoML Google (ossia i servizi AutoML di Google Cloud), Amazon SageMaker Autopilot, Microsoft Azure AutoML, etc., rientrano in questa categoria. Offrono la possibilità a utenti che non vogliono occuparsi di gestione server, cluster, ecc., di usare AutoML come servizio.

Alcuni esempi di piattaforme

Ecco alcuni degli strumenti più noti, soprattutto in ambiente open‑source, e come si usano, o dove trovarli (anche su AutoML github):

H2O AutoML

H2O.ai offre AutoML open‑source molto maturo: si può usare tramite interfacce in Python o in R. Supporta diversi algoritmi, include ensemble, leaderboards per confrontare i modelli, e si presta bene sia per dataset di dimensione moderata sia per dataset più grandi con cluster.

TPOT AutoML

TPOT è una libreria Python open‑source che usa programmazione genetica per cercare pipeline ML: seleziona feature, modelli, iperparametri, combinazioni di trasformazioni, ecc. È molto usata per il tabular data. È presente su GitHub e facilmente integrabile in workflow Python. Vantaggio: molto flessibile, permette personalizzazioni, ma può essere costosa in termini di calcolo.

Autoscikitlearn

Un’altra libreria Python che automatizza parte del pipeline (feature engineering, selezione modelli, tuning). Viene spesso usata nei benchmark.

AutoGluonTabular

Strumento open source che richiede poche righe di codice Python per costruire modelli su dati tabellari. Ha buone prestazioni in benchmarks rispetto ad altri AutoML.

AutoKeras, PyCaret

Altri esempi che semplificano vari aspetti del ML: AutoKeras riguarda anche reti neurali, PyCaret offre interfaccia user‑friendly, dashboard, comparazione tra modelli.

AutoML Google (servizio cloud)

Google Cloud AutoML permette agli utenti di uploadare dati, usare servizi gestiti per selezione modelli, tuning, deployment senza doversi occupare di infrastruttura. È utile se vuoi scalare facilmente, hai poca esperienza o vuoi integrazione con altri servizi Google.

Vantaggi di AutoML

Ecco alcuni benefici concreti offerti da AutoML:

  • accelerazione del ciclo di sviluppo: meno tempo speso a provare vari modelli, parametri, trasformazioni, e più tempo da dedicare a problemi reali, definizione del dominio, interpretazione dei risultati;
  • accessibilità per non‑esperti: utenti che non hanno esperienza avanzata in ML possono comunque ottenere modelli decenti, usare metriche, fare deploy;
  • scalabilità e riproducibilità: con AutoML open‑source o servizi cloud, pipeline e parametri possono essere salvati, ripetuti, confrontati;
  • benchmarking automatico e comparazione: strumenti come H2O AutoML offrono classifica (“leaderboard”) dei modelli testati con metriche definite, permettendo di scegliere bene;
  • miglioramento continuo: molti strumenti includono ensemble stacking, blending, che combinano diversi modelli per ottenere performance superiori rispetto a un singolo modello.

Limiti

AutoML non è una bacchetta magica. Ha limiti che è bene conoscere:

  1. Qualità dei dati e ingegneria delle caratteristiche

Se i dati sono sporchi, disorganizzati, con caratteristiche non pertinenti, anche il miglior AutoML non può fare miracoli. La fase iniziale di pulizia, esplorazione (EDA: Exploratory Data Analysis), può richiedere comunque lavoro manuale.

  1. Interpretabilità / black box

I modelli generati possono essere complessi o combinazioni (ensemble) di molti modelli. Questo può rendere difficile capire “perché il modello prende questa decisione”, se non ci sono strumenti adeguati.

  1. Costo di calcolo

Eseguire decine o centinaia di modelli, specialmente con ottimizzazione di iperparametri, può richiedere molte risorse computazionali e tempo. Su dataset grandi o con molte feature, il costo può essere alto.

  1. Overfitting se non ben progettato

Se l’AutoML non ha buone strategie di validazione, rischio di modelli che funzionano bene su dati noti ma male su dati nuovi.

  1. Dipendenza dallo strumento

Ogni libreria ha limiti: alcuni modelli non supportati, alcuni algoritmi più lenti, limiti in interfaccia, personalizzazione. Può non essere facile integrare certe restrizioni aziendali, requisiti normativi, privacy, etc.

  1. Scenari non adatti

AutoML è più efficace su problemi tabellari standard, classificazione / regressione. Per problemi molto particolari (reti neurali complesse, visione artificiale avanzata, NLP con modelli transformer, generative modelling, architetture su misura), serve comunque competenza specialistica.

AutoML Google

Il servizio AutoML Google è uno dei principali esempi di piattaforme cloud che offrono AutoML come servizio gestito. Permette di:

  • caricare dataset (testuali, immagini, video o strutturati);
  • selezionare obiettivo (classificazione, regressione, segmentazione, etc.);
  • lasciare al sistema la selezione del modello, l’ottimizzazione automatica, la valutazione;
  • disporre del modello finale pronto per il deployment (API, integrazione con altri servizi Google).

Google AutoML è utile per chi vuole evitare di costruire e mantenere infrastrutture ML, non vuole scrivere troppo codice, e vuole sfruttare l’elaborazione scalabile su cloud. Naturalmente ha vincoli di costi, latenza, privacy e possibilità di personalizzazione.

Conclusioni

AutoML è oggi una delle spinte più interessanti nel campo del machine learning: permette di abbassare la barriera d’ingresso, velocizzare i progetti, sperimentare di più, ottenere modelli quasi pronti all’uso. È particolarmente utile in contesti dove ci sia bisogno rapido di prototipi, dove le risorse ML sono scarse, o dove il business richiede risposte veloci.

Tuttavia, non elimina la necessità di competenza: bisogna saper valutare i risultati, saper pulire i dati, saper interpretare modelli, preoccuparsi di bias, overfitting, privacy, costi. Gli strumenti come Automl h2o, TPOT AutoML, AutoML Python library, AutoML Google servizio cloud, AutoML open source vari, tutti offrono alternative diverse, con compromessi differenti.

Credits immagine:DepositPhoto.com

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